Una mente quieta
Una mente quieta è una mente libera da paure, da rimuginamenti sul passato, da fantasie proiettate sul futuro.
Questo stato mentale è indicato in sanscrito con il termine samadhi ed è l’obiettivo comune di molte tecniche di meditazione.
La mente è per sua natura un flusso inarrestabile di pensieri e, preso atto che ogni tentativo di rendere la mente silenziosa è destinato a fallire, la via da perseguire per conseguire lo stato di ‘mente tranquilla’ è quella della Pratica della consapevolezza.
Una consapevolezza senza sforzo e ad ampio raggio, vale a dire non selettiva, è ciò che serve a ognuno per conoscere e vivere senza pre-concetti la vita che fluisce dentro e fuori di sé nel momento in cui accade, vale a dire nel presente. Questo tipo di consapevolezza si consegue allenandola, giorno dopo giorno, a partire dalle piccole cose quotidiane e attraverso pratiche specifiche, fino a realizzare che la pratica della consapevolezza- la meditazione – non è un fare, non è un’attività ma uno stato dell’essere.
La crescita della consapevolezza, specialmente quella rivolta verso il mondo interiore porta a molte comprensioni la maggiore delle quali – a me sembra essere oggi – il fatto che “la sofferenza non sta nei fatti che viviamo, ma nella interpretazione che noi diamo di quei fatti“.
Epitteto1 scrive: “Ricorda che non ti fa violenza chi ti insulta o ti percuote, ma il giudizio che costoro ti facciano violenza. Perciò, se uno ti irrita, sappi che è la tua opinione che ti ha irritato. Come prima cosa, quindi, cerca di non essere trascinato dalla rappresentazione: una volta, infatti, che avrai avuto un poco di tempo per riflettere, più facilmente sarai in grado di dominare te stesso.”
Ognuno di noi vuole una vita felice ed è possibile, a partire dal momento in cui davvero prendiamo la responsabilità della nostra vita nella sua interezza.
NOTA
1. Epitteto (in greco Ἐπίκτητος) (Ierapoli, 50 – Nicopoli d’Epiro, 120) è stato un filosofo greco antico, esponente dello stoicismo