Si può essere stressati senza saperlo?
La risposta è sì. Accade a molti, perché lo stato di stress cronico si instaura lentamente e subdolamente e perché ci si abitua a convivere con il malessere, che non è malattia ma nemmeno salute.
Se ci si accorge che la propria vita è cambiata, che il nostro modo di reagire alle persone e agli eventi non è più lo stesso, conviene fermarsi per fare qualche riflessione.
Riconoscere i segnali d’allarme che il corpo manda quando qualcosa non va come dovrebbe è necessario. Conoscere se stessi, sapere cosa in noi provoca stress e come noi reagiamo a un dato stimolo è la chiave della consapevolezza che permette di condurre una vita responsabile e sana.
I primi sintomi dell’essere stressati sono lievi, come facilità ad ammalare di raffreddori, qualche mal di testa, stanchezza e malavoglia.
Le manifestazioni, che rimandano a una condizione di stress cronico da prendere seriamente in considerazione sono la presenza di:
- facile irritabilità e insofferenza verso le persone, anche per motivi banali
- scoppi di collera
- ridotta efficienza nel lavoro o nell’apprendimento
- mancanza di spontaneità, di entusiasmo e di gioia
- mente iperattiva e che gira a vuoto
- irrequietezza, sonno disturbato da incubi
- difficoltà a concentrarsi e a prendere decisioni
- facilità ad ammalare e lentezza nel ritornare sani
- tendenza a star soli con poca voglia di socializzare
- accresciuto uso di alcool, dolci, farmaci, sigarette
- indebolimento e caduta dei capelli
- riduzione della libido
Nel tempo possono comparire segni e sintomi più gravi dell’essere stressati, come:
- palpitazioni ricorrenti,
- capogiri e/o fiato corto,
- disturbi del sonno
- disturbi dell’appetito, nel senso della diminuzione con riduzione di peso o dell’aumento aumento con tendenza al soprappeso
- rapido cambiamento dell’umore, tendenza alla durezza e al cinismo
- sensazione di inadeguatezza e di incapacità ad affrontare la vita
Si possono infine configurare sindromi complesse, in forma più o meno severa:
- depressione e/o ansietà
- diabete
- malattia cardiaca
- ipertensione
- ipertiroidismo
- obesità
- disturbi del comportamento alimentare
- ulcera gastrica
- cancro
Se c’è stress occorre chiedersi: quando è troppo per sopportarlo senza porvi rimedio?
Ogni persona è unica anche nella sua capacità di relazionarsi con gli agenti stressogeni: c’è chi ne regge pochi e per poco tempo e chi trova le sfide (agenti stressogeni) stimolanti.
Poiché i segnali iniziali di allarme sono diversi per ognuno, è importante tenere allenata la capacità di ‘sentire’ (termine qui riferito alla capacità di rimanere connessi con le proprie sensazioni ed emozioni e contrapponibile alla capacità di pensare) e di essere consapevoli dei cambiamenti che avvengono dentro di noi a livello fisico e psichico.
Spesso, purtroppo, si è così presi dalle attività quotidiane da procedere in automatico, fino ad accorgersi dei cambiamenti avvenuti dentro di noi quando ci siamo già ammalati.
Tra i molti modi di stare connessi con se stessi e ridurre al tempo stesso lo stress ne indicherò qui solo due: la pratica di sport e attività fisiche da una parte e la pratica regolare della meditazione dall’altra. Le prime giovano allenando il corpo fisico, cui consegue una sensazione diffusa di rilassamento psicofisico; la seconda conduce lentamente a una intima conoscenza di se stessi e delle dinamiche della propria personalità.