Riflessioni sulla vita, sul dolore e sulla morte di Madre Teresa di Calcutta
Riflessioni su La vita
La vita è un’opportunità, coglila.
La vita è bellezza, ammirala.
La vita è beatitudine, assaporala.
La vita è un sogno, fanne una realtà.
La vita è una sfida, affrontala.
La vita è un dovere, compilo.
La vita è un gioco, giocalo.
La vita è preziosa, abbine cura.
La vita è una ricchezza, conservala.
La vita è amore, godine.
La vita è un mistero, scoprilo.
La vita è una promessa, adempila.
La vita è tristezza, superala.
La vita è un inno, cantalo.
La vita è una lotta, vivila.
La vita è una gioia, gustala.
La vita è una croce, abbracciala.
La vita è un’avventura, rischiala.
La vita è pace, costruiscila.
La vita è felicità, meritala.
La vita è vita, difendila.
Il dolore
Il dolore è inevitabile fintanto che ci si identifica con la mente.
La sofferenza è necessaria nella misura in cui ti fa rendere conto di ciò che non è necessario. Non sono le situazioni a farti infelice. Possono procurarti dolore fisico, ma non ti fanno infelice, i tuoi pensieri ti fanno infelice. Le tue interpretazioni, le storie che racconti a te stesso, ti fanno infelice.
L’infelicità acuta può essere un grande fattore di risveglio.
Il morire
Morire è tornare a casa; eppure la gente ha paura di quello che può capitare, e allora non vogliono morire.
Se nella morte non si vede alcun mistero, allora non si ha paura di morire. C’è però anche il dubbio di coscienza: «Forse avrei potuto fare meglio».
Quasi sempre, si muore come si è vissuto. La morte altro non è che continuazione della vita, completamento della vita.
È il corpo umano che si arrende. Ma il cuore e l’anima vivono per sempre. Non muoiono. Ogni religione crede nell’eternità, in un’altra vita.
Questa vita non ha una fine definitiva: quelli che credono che la vita finisca per sempre temono la morte. Se a questa gente si spiegasse bene che la morte altro non è che tornare nella casa di Dio, non ci sarebbe più paura della morte.