“La mia testa è l’officina dove tutte le cose di questo mondo devono giungere ad essere formulate in piena chiarezza e il mio cuore è la fornace ardente nella quale tutto deve essere sentito e sofferto con intensità.” (Etty Hillesum)
Il mondo delle emozioni nell’ottica della Medicina Cinese
Il Cuore, secondo la Medicina cinese, è l’organo in cui risiede lo spirito shen; perciò controlla e armonizza l’attività mentale ed emozionale, oltre a controllare la circolazione del sangue.
Che cosa sono le emozioni?
Le emozioni sono “stimoli mentali che influenzano la nostra vita affettiva” (G. Maciocia). Quelle rilevanti, secondo la Medicina Cinese, sono sette: gioia, collera, ansietà, pensierosità, tristezza, paura e terrore.
Esiste una correlazione privilegiata tra ognuno dei cinque organi yin e una specifica emozione:
- Al Cuore è connessa la gioia, l’amore (ma anche l’euforia, l’eccitazione, l’angoscia, l’apprensione, il desiderare, il rimpianto e il lamento, l’antipatia e l’odio) .
- Alla Milza è associata la pensierosità /riflessione (ma anche il rimuginare, la preoccupazione, il senso di inadeguatezza, lo sconforto, il dolore psichico mai finito).
- Al Polmone è connessa la tristezza ( ma anche la malinconia, la pena e il senso di angoscia).
- Al Rene è connessa la paura (ma anche il timore e il terrore, l’ansietà cronica).
- Al Fegato è connessa la collera.
Le emozioni possono essere causa di malattia
Finché le emozioni vanno e vengono, vale a dire che fluiscono con misura e regolatezza esprimono i fisiologici movimenti della struttura psichica dell’individuo. Talora, invece, le emozioni possono divenire dannose e causare malattie. Ciò accade quando:
- la forza dell’emozione è molto intensa rispetto alla capacità di sopportazione della persona;
- l’emozione non viene riconosciuta come tale, né viene compresa e vissuta in modo appropriato, ma è solo elaborata mentalmente e repressa nell’inconscio;
- un certo stato emozionale diviene persistente.
Il sovraccarico di emozioni è all’origine di una condizione stress emozionale, causa interna di malattia che danneggia direttamente gli organi, primo fra tutti il Fegato
Ogni volta che le emozioni sono in qualche modo inappropriate alterano i movimenti fisiologici dell’energia del corpo e il funzionamento degli organi. Il Fegato è l’organo che presiede al fluire morbido e continuo dell’energia in tutto il corpo. I disturbi emozionali, primo fra tutti la collera persistente, danneggiano il Fegato e questo, a sua volta è danneggiato ogni volta che le emozioni sono intense e persistenti. Si crea una condizione patologica nota con il nome di Ristagno dell’energia del Fegato.
Tutte le emozioni, oltre a disturbare il funzionamento dell’organo cui sono energeticamente connessi, influenzano anche indirettamente il Cuore, l’organo che, secondo la Medicina Cinese, essendo responsabile della coscienza e della conoscenza, è capace di riconoscere e sentire gli effetti della tensione emozionale.
Yu Chang nei “Principi di Pratica Medica” (1658) dice: “Le preoccupazioni agitano il Cuore ed hanno ripercussioni sui Polmoni; la pensierosità agita il Cuore ed ha ripercussioni sulla Milza; la collera agita il Cuore ed ha ripercussioni sul Fegato; la paura agita il Cuore ed ha ripercussioni sui Reni. Perciò tutte le emozioni (inclusa la gioia) coinvolgono il Cuore.1
È pur vero che, ogni volta che un organo è ammalato le conseguenze dello stato patologico si manifestano anche a livello emozionale. Questo è un punto di vista specifico della Medicina Cinese. Se per esempio esiste una condizione di deficit di yin del Fegato, la quale determina un movimento di energia yang verso la parte superiore del corpo, questo renderà la persona irritabile per tutto il tempo.
Desideriamo infine fare osservare che, sul piano della crescita umana dell’individuo, il danno più grande sta nel fatto che tutte le emozioni sregolate agitano il Cuore. L’agitazione del Cuore turba la quiete interiore e allontana la possibilità di “agire in accordo con la spontaneità del Dao (Via)”. Diventa perciò più difficile entrare in contatto con il proprio sé originario, con la propria natura essenziale. Quando permettiamo al nostro sé originario di essere, essendo esso un’emanazione dell’Essere universale, il suo agire si manifesta spontaneo, privo di sforzo ed è coincidente con il disegno universale e la volontà dell’Esistenza.
La pratica della meditazione ristabilisce un equilibrio nel mondo delle emozioni, portando allo stato di Calma (‘quiete del Cuore’), capace di giovare a corpo, mente e spirito.
1 Citazione tratta da Giovanni Maciocia, The Practice of Chinese medicine, Churchill Livingstone