Sentire ogni parte di sé
Affinare la capacità di sentire ogni parte di sé, a partire dal corpo, ai pensieri, alle emozioni fino alla percezione del silenzio, all’energia vibrante, alla pace e alla gioia, presenti dentro di noi, è un cammino non facile per noi occidentali così tanto focalizzati nell’attività mentale, ma che merita assolutamente di essere percorso, per crescere in consapevolezza della ricchezza del proprio mondo interiore.
Allenare, la capacità di sentire ciò che accade dentro di noi, ben ancorati al momento presente, è pratica di consapevolezza.
È un percorso che incomincia con la percezione di sé e conduce a una relazione più genuina con noi stessi, con i nostri bisogni reali. Essa rivela inequivocabilmente come noi rispondiamo realmente alle circostanze interiori ed esteriori della nostra vita.
Appena incominciamo a ‘sentire’ noi stessi in modo completo, sperimentiamo come la correlazione esistente tra le nostre azioni e i nostri sensi interiori entri in quasi ogni aspetto della nostra vita. E non solo le azioni, ma anche i pensieri, consci e inconsci, modificano la nostra chimica interiore. È possibile sentire – e così conoscere- le reazioni a catena- innescate dall’attività mentale.
La pratica dell’auto percezione insegna a riconoscere non soltanto i sottili e continuamente mutevoli bisogni del nostro corpo, ma anche l’impatto delle emozioni sul nostro respiro e, di conseguenza, sulla salute e sul benessere percepito.
L’auto-percezione e il respiro
Il nostro respiro connette tutti gli aspetti di noi stessi: fisico, emozionale, mentale e spirituale.
La pratica di specifiche tecniche di respirazione – come quelle proprie del qi gong, dello yoga e della meditazione vipassana, può essere il punto di partenza dell’auto- conoscenza e dell’auto-trasformazione.
Ogni lavoro basato sul respiro e auto-diretto, al fine di conseguire la massima efficacia ed evitare possibili effetti collaterali dovrebbe essere basato sulla consapevolezza interna del corpo/mente e sull’ascolto interno, non sullo sforzo e sul fare.
Con l’acquisizione della capacità di sentire come cambiano le qualità del respiro – frequenza, ritmo, profondità – nel corso di varie situazioni esistenziali incominciamo a capire l’intima relazione del nostro respiro con la sensazione complessiva di noi stessi.
Quando questa auto-conoscenza si combina armoniosamente con l’accettazione senza giudizio di ciò di cui diveniamo consapevoli, a livello mentale ed emozionale, incomincia spontaneo il processo di auto-trasformazione.
Si è risvegliato dentro di noi la figura dell’osservatore, il nostro vero Sé. Quando questo accade, s’interrompe il ‘dover fare’ meccanico e la nostra vita incomincia a manifestarsi nel modo più spontaneo ed efficace.