La trasformazione interiore attraverso l’alchimia
Fin dalle origini nell‘alchimia e nelle sue pratiche è riconoscibile il duplice intento di ‘nutrire il corpo’, mediante le droghe, la sobrietà alimentare e specifiche tecniche respiratorie, e di ‘nutrire lo spirito’ attraverso un approccio mistico. Si aspira a vivere a lungo e al tempo stesso a crescere umanamente, coltivando sia la dimensione materiale legata al tempo (orizzontale) che quella spirituale, che è senza tempo (dimensione verticale dell’esistenza ) .
I taoisti delle origini riconobbero l’importanza di entrare in contatto con il divino dentro di sé, ricorrendo in una fase iniziale alla ‘visione interiore’ e successivamente a pratiche meditative, con l’intento di giungere, al di là delle divisioni e delle polarizzazioni del mondo manifesto, al riconoscimento intuitivo della propria essenza originaria che è divina, emanazione dell’essenza universale.
È la realizzazione dell’unione mistica, che rende l’uomo indiviso, Uno con l’Esistenza (il Dao). “È l’ultimo grado della contemplazione: dopo aver realizzato la presenza del Dao in sé, l’Adepto realizza che non è differente dal Dao, ma che egli è Uno con il Dao, che egli è il Dao stesso”¹.
“Realizzare la presenza del Dao produce la sapienza /hui; non si è creato qualcosa di nuovo: la Sapienza è sempre in noi, ma ordinariamente è turbata dai desideri, è tutta confusa; con la contemplazione, essa ritorna alla sua purezza naturale. Poco a poco si rischiara; allora la chiamiamo Luce Celeste (tian guang). Non si è prodotta una nuova scienza; essa è già lì, è sufficiente realizzarlo”².
La visualizzazione, la visione interiore sono i passi iniziali da compiere quando si aspira a una vita spirituale viva e perciò vera, quando si aspira a percorrere la Via del Dao. Non basta ritirarsi in una stanza silenziosa dove concentrarsi qualche minuto, escludere brevemente l’influenza del mondo esteriore e giungere allo stato di quiete del Cuore. Questo è solo l’inizio, anche se un buon inizio.
Entrare in contatto con la propria natura essenziale (natura originaria), realizzare non concettualmente di essere Uno con il Dao è il frutto dell’impegno forse anche di una intera vita. “È necessario ‘vuotare il cuore’ definitivamente, liberarsi delle passioni, scacciare tutte le influenze mondane, per penetrare nella profondità più nascosta di sé e delle cose, fino al Dao, principio unico della Realtà. Occorre percorrere interamente la via mistica, dal primo risveglio fino all’Unione. In questo lavoro, le tecniche fisiologiche passano in secondo piano”³.
Quale il premio? La libertà dal mondo della forma, fisica e psichica (mentale ed emozionale). Il mondo manifesto è regolato dalla natura ciclica dell’universo; esso è strettamente condizionato dalla transitorietà di tutte le cose e situazioni. Tutto finisce o cambia; e quando cambia subisce uno spostamento di polarità: la stessa situazione che era bene ieri diviene male oggi; la stessa condizione che ci rende felici per un certo lasso di tempo, ci può rendere infelici domani.
Come trascendere questa dualità? Come procedere lungo questo cammino di crescita spirituale? “Quando tu saprai essere Wuwei/ Non – agente nel senso ordinario e umano del termine, tu ‘sarai’ veramente, e compirai il tuo ciclo vitale senza sforzo, come l’onda che ci lambisce i piedi. Niente potrà più turbare la tua quiete. Il tuo sonno sarà senza sogni, e ciò che entrerà nel campo della tua coscienza non ti causerà più alcuna preoccupazione. In ogni cosa vedrai Dao, sarai ‘uno’ con tutto ciò che esiste e sentirai la natura intera vicina come un’amica, come il tuo stesso io, accettando senza turbamenti il passaggio dal giorno alla notte, dalla vita alla morte, entrerai sospinto dal ritmo eterno, nel Dao ove nulla cambia mai, vi ritornerai, puro come quando ne sei uscito4“.
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- Alchimia interiore e qi gong per l’uomo d’oggi
Note
- H. Maspero, Le Taoisme e le religions chinoises
- idem
- idem
- Wuwei, Henri Borel, pg. 31