L’agopuntura cura il gomito del tennista
Con il nome di “gomito del tennista” si indica una condizione patologica del gomito, il cui sintomo principale è il dolore, più o meno acuto, associato a difficoltà a compiere i movimenti che coinvolgono il gomito.
L’articolazione del gomito mette in relazione l’omero (osso del braccio) con radio e ulna (ossa dell’avambraccio) mediante due piccoli fasci muscolari la cui funzione è quella di fare ruotare l’avambraccio rispetto al braccio: l’estensore comune che origina dal condilo laterale del gomito e il flessore comune che origina dall’epicondilo mediale. Sono soprattutto i movimenti ripetuti (specie se bruschi) – come quelli compiuti da chi gioca a tennis o a golf, ma non solo – , che danneggiano l’inserzione tendinea dei muscoli e disturbano localmente la circolazione di energia e sangue. Segue la comparsa di dolore e la difficoltà (fino all’impossibilità) di muovere l’avambraccio. In termini scientifici la patologia di cui trattiamo è nota con il nome di epicodilite.
Il punto di vista della Medicina Cinese
Il cosiddetto gomito del tennista è una patologia che tende facilmente a cronicizzare. Il paziente chiede di essere curato dall’agopuntore quando l patologia è in atto da uno o più mesi. Nei casi di patologia cronicizzata le cause in gioco sono il ristagno di energia e sangue, che determinano una ‘pienezza’ patogena, associato a un deficit di energia corretta, perlopiù un deficit di sangue, dovuto al perdurare dei disturbi.
È molto importante per attuare una terapia efficace che il medico raccolga tutti i dati riguardanti i tempi e le modalità d’insorgenza dei disturbi, la sede e l’evoluzione del dolore, il grado di limitazione funzionale dell’arto ammalato. È anche necessario un’accurata palpazione del braccio e dell’avambraccio per localizzare l’area compromessa dal ristagno di energia e di sangue e valutare l’eventuale esistenza di zone di ipotrofia e debolezza muscolare.
La diagnosi puntuale della sede e dell’estensione del ristagno di energia e sangue e dell’eventuale associazione di compromissione della nutrizione e della forza delle strutture tendino -muscolari permettono di porre le basi della terapia e di formulare l prognosi.
La terapia
Per trattare il cosiddetto gomito del tennista si ricorre all’agopuntura che tratta alcuni punti accuratamente selezionati – alcun locali e altri a distanza dall’area compromessa -, associati alla moxibustione e in altri casi al gua sha. Talora si ricorre anche all’elettroagopuntura a scopo antalgico. In presenza di condizioni di deficit può essere utile per tonificare le energie carenti ricorre anche alla somministrazione di rimedi fitoterapici.
La prognosi
Il gomito del tennista, quando si presenta nella forma cronica (esistente da più di tre mesi) richiede tempi di trattamento più lunghi. Anche l’estensione e la gravità del danno anatomico – funzionale conta. Se il dolore è severo, persistente e associato a presenza di perdita di tono e forza muscolare è possibile ipotizzare tempi di terapia più lunghi. Conta anche l’età del paziente (i giovani guariscono prima dei meno giovani perché i tessuti sono meglio irrorati) e la possibilità di tenere l’articolazione del gomito a riposo per un tempo appropriato.