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La respirazione come autoterapia
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La respirazione come autoterapia

11 Gennaio 2019

La respirazione come autoterapia

La respirazione come auto-terapia

Gli esercizi di respirazione, oltre che a calmare la mente e alleviare lo stress, sono preparatori a qualsiasi pratica di “coltivazione dell’energia”, finalizzata  sia a migliorare la salute che a crescere in Consapevolezza.
Grazie alla respirazione efficace, si rinnova l’aria contenuta nei polmoni e  si migliora l’ossigenazione del sangue. Inoltre,  i movimenti di espansione e contrazione compiuti con il diaframma, i muscoli addominali e intercostali, durante la respirazione addominale massaggiano gli organi interni,  ne migliorano la circolazione e le attività funzionali. Di respirazione abbiamo già scritto in Respirazione e stress: tecniche di autoterapia , articolo utile per approfondire come e perché respirare profondamente.

Gli esercizi di respirazione

La respirazione come autoterapia

1. La respirazione addominale

La respirazione addominale è da preferire perché permette di inspirare più aria. Ne consegue maggiore possibilità di ossigenare il sangue e più vitalità. Il valore aggiunto importante della respirazione addominale è quello di calmare la mente iperattiva.
È questa la ragione  per la quale molte pratiche interne, tra cui il qi gong, il tai qi, e lo yoga, privilegiano la respirazione addominale come preparazione alle tecniche di meditazione, statiche e dinamiche.

Avvertenza– Ogni atto respiratorio dovrebbe essere compiuto attraverso il naso, la cui mucosa agisce da filtro e umidifica l’aria inspirata.

La respirazione come autoterapia

2. La  respirazione spontanea

Nel corso della vita abbiamo appreso molte cattive abitudine derivanti dal nostro stile di vita, tra queste vi è un tipo di  respirazione disfunzionale: corta e rapida. Perciò occorre innanzitutto rimparare a respirare in modo naturale. Il modo migliore per farlo è quello di osservare il respiro spontaneo  del corpo.

A questo scopo, sdraiati sul dorso in modo confortevole e rilassati facendo due respiri profondi. Attraverso il naso inspira lentamente e profondamente. Mentre inspiri sii consapevole che stai inalando dell’aria, poi espira e sii consapevole che stai espirando. Ripeti questi atti per tre volte.

Ora sovrapponi il palmo delle mani uno sopra l’altro e appoggiale sul basso ventre senza esercitare alcuna pressione. Osserva le tue mani mentre inspiri ed espiri. Osserva come il tuo addome si espande e  si contrae durante la respirazione spontanea. Stai rilassato/a e osserva. Questa è la respirazione spontanea: l’addome si espande quando inspiri e e rientra quando espiri.  Il momento migliore per osservare la respirazione spontanea accadere è al risveglio e prima di dormire.
Giorno dopo giorno, continuando per pochi minuti al giorno ad osservare il proprio respiro accadere, noteremo che la  respirazione diventa più lenta e profonda e si accompagna ad un crescente stato di quiete della mente.

3. La respirazione spontanea come meditazione

“Se in qualunque momento trovate difficile entrare in contatto con  il corpo interiore,  di solito è più facile concentrarvi prima sulla respirazione. La respirazione consapevole, che è una meditazione potente di per sé, vi metterà in contatto a poco a poco con il vostro spazio interiore.

Seguite con attenzione il respiro mentre entra ed esce dal corpo. Quando respirate, percepite l’addome espandersi e contrarsi leggermente ad ogni inalazione ed esalazione.
Se avete facilità nel visualizzare, chiudete gli occhi e vedete voi stessi circondati dalla luce o immersi in una sostanza luminosa, in un mare di consapevolezza, quindi respirate in tale luce, note questa sostanza luminosa colmarvi il corpo e renderlo a sua volta luminoso. Quindi gradatamente concentratevi di più sulla sensazione. Adesso siete nel vostro corpo. Non aggrappatevi ad alcuna immagine visiva.” (Eckart Tolle)

La respirazione come autoterapia

4. La  respirazione paradossa

È richiesto maggiore impegno fisico, perché vogliamo osservare cosa accade al nostro schema respiratorio quando nel corpo è richiesto un surplus di energia.

Innanzitutto riscaldare il corpo praticando esercizi che muovano le grandi articolazioni, esempio: scendere sulla gambe fino a toccare il suolo con le cinque dita e rapidamente risalire – ripetere più volte; oppure stando al suolo raccogliere le gambe al petto  e successivamente battere il suolo contemporaneamente con il palmo delle mani e la pianta dei piedi, velocemente e ripetutamente.

Praticare l’esercizio finché il battito del cuore accelera…. Fermarsi e appoggiare di nuovo le due mani sull’addome  osservare come lo schema respiratorio è cambiato e come è diverso rispetto alla respirazione spontanea. La parete addominale si contrae quando si inspira e si rilassa quando si espira. Continuare ad inspirare ed espirare dal naso per non asciugare la gola e permettere al respiro di divenire piano piano più profondo e più ritmico. Questo è il respiro paradosso.

Appresi questi due esercizi, occorre praticarli quotidianamente per una decina di minuti mattina e sera, senza forzare, lasciando accadere la respirazione in modo naturale. Sette minuti di pratica del respiro spontaneo e 3 minuti di pratica del respiro paradosso.

5. La pratica della conta dei 100 respiri

Questa tecnica calma la mente e aiuta la concentrazione. In questo esercizio mente e corpo sono un tutt’uno e si usa il respiro per radicarsi nel momento presente.

Assumi una posizione rilassata e tienila senza muoverti più. Appoggi la punta della lingua contro il palato superiore. Inspira come nella respirazione spontanea e segui mentalmente l’aria inspirata dalle narici alla gola, polmoni, plesso solare e finalmente nell’addome. Inspira lentamente e profondamente. Fai una breve pausa adatta alle tue possibilità. Espira  seguendo mentalmente l’aria che risale dall’addome alle narici. Questo è un ciclo respiratorio completo, perciò dentro di te conta ‘uno’. Fai questa pratica fino al compimento di cento cicli respiratori. Arrivati a cento, si può smettere di contare.  L’esercizio è più facile da fare che da dire.
Contare fino a cento non è lo scopo di questo esercizio, l’obiettivo è osservare la mente e tenere il focus sulla respirazione.
Non si sta cercando di interrompere l’attività mentale, ma di osservarla: questo ne determina nel tempo il rallentamento.
Un altro punto importante è quello di rimanere rilassati nel corpo e concentrati sull’addome, questo consente all’energia di accumularsi e di scendere dalla testa, al torace e all’addome.

 

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