La sfida di invecchiare bene dipende in gran parte dalla capacità dell’individuo di farsene carico.
Invecchiare non è una malattia! Tutto vero: l’affermazione nasce dalla comprensione che l’invecchiamento è un processo ininterrotto che ha luogo a partire dalla nascita e continua, giorno dopo giorno per tutta la durata della vita. Può essere lento e fisiologico, legato all’usura del vivere, oppure procedere rapidamente per malattie e/o uno stile di vita inappropriato, compromettendo prima il benessere percepito e poi la salute.
Pur essendo l’invecchiamento, un’esperienza comune a tutti gli esseri viventi, esiste una considerevole variazione individuale nel modo in cui accade. La risposta del singolo al passare degli anni dipende da molti fattori, tra cui predominano le specificità genetiche e le abitudini igieniche delle età pregresse (infanzia, giovinezza, maturità). Discende da questa osservazione l’importanza di mettere in atto responsabilmente, fin dalla giovane età, norme di comportamento finalizzate ad assicurare una senilità ancora ricca di benessere e di gioia di vivere. Troppo spesso si vede oggi la popolazione invecchiare fino a quasi cent’anni grazie al supporto farmacologico capace di trattare, sia pure sintomaticamente, ogni tipo di disturbo, ma la qualità di vita di questi anziani è perlopiù scadente, sia sul piano fisico che psichico.
Va anche messo in chiaro che, anche se alcune generalizzazioni su questa età possano essere utili, gli anziani non vanno visti come un gruppo omogeneo; anzi si può affermare che una delle caratteristiche proprie dell’età avanzata è l’accentuazione delle differenze esistenti tra individuo e individuo.
L’invecchiamento è la manifestazione e la conseguenza di un decadimento biologico graduale, di entità variabile da persona a persona.
Età cronologica e biologica di un anziano non sempre corrispondono: organi e sistemi invecchiano differentemente da persona a persona; e nella stessa persona alcune strutture e funzioni possono presentare un decadimento più grave di altre, vuoi per debolezze costituzionali o per danneggiamento indotto da uno stile di vita scadente.
Il momento in cui il fenomeno dell’invecchiamento assume caratteristiche più appariscenti è quello del climaterio, periodo critico di tipo involutivo, legato per la Medicina Cinese al declino dell’energia essenziale – jing e dell’attività funzionale del Rene. Il climaterio si manifesta in maniera più rapida e netta nella donna (menopausa) e segna la fine dei mestrui e della possibilità di concepire e in modo più lento e graduale nell’uomo (andropausa).
L’energia essenziale denominata jing (essenza, estratto) è immagazzinata nel Rene ed ha una doppia origine:
- prenatale, donata dai genitori al momento del concepimento;
- postnatale, derivante dagli alimenti di cui ci si nutre.
La componente innata dell’essenza, sorretta da quella acquisita, assolve a svariate funzioni. Controlla l’accrescimento, la formazione e la nutrizione di tessuti come ossa, denti, capelli, cervello e midolli. Presiede anche alla maturazione sessuale e alla riproduzione.
L’essenza – jing contribuisce alla formazione del “midollo”, che costituisce la matrice comune del midollo osseo (all’interno del quale ci sono le cellule capostipite della parte corpuscolata del sangue), del cervello e del midollo spinale.
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