Alcune Poesie di Salvatore Quasimodo
Alcune poesie di Salvatore Quasimodo per vivere con una risvegliata sensibilità la natura e il mondo delle piccole cose
Specchio
(poesia tratta dalla raccolta Acque e terre, 1930)
Ed ecco sul tronco
si rompono le gemme:
un verde più nuovo dell’erba
che il cuore riposa:
il tronco pareva già morto,
piegato sul fosso.
E tutto sa di miracolo;
e sono quell’acqua di nube
che oggi rispecchia nei fossi
più azzurro il suo pezzo di cielo,
quel verde che spacca la scorza
che pure stanotte non c’era.
Alla nuova luna
( poesia tratta dalla raccolta La terra impareggiabile, 1958)
In principio Dio creò il cielo
e la terra, poi nel suo giorno
esatto mise i luminari in cielo
e al settimo giorno si riposò.
Dopo miliardi di anni l’uomo,
fatto a sua immagine e somiglianza,
senza mai riposare, con la sua
intelligenza laica,
senza timore, nel cielo sereno
d’una notte d’ottobre,
mise altri luminari uguali
a quelli che giravano
dalla creazione del mondo. Amen.
Già la pioggia è con noi
( poesia tratta dalla raccolta Ed è subito sera, 1942)
Già la pioggia è con noi,
scuote l’aria silenziosa.
Le rondini sfiorano le acque spente
presso i laghetti lombardi,
volano come gabbiani sui piccoli pesci;
il fieno odora oltre i recinti degli orti.
Ancora un anno è bruciato,
senza un lamento, senza un grido
levato a vincere d’improvviso un giorno.
O Conchiglia marina
(poesia di Alceo tradotta da Salvatore Quasimodo, dalla raccolta Lirici greci, 1940)
O conchiglia marina, figlia
della pietra e del mare biancheggiante,
tu meravigli la mente dei fanciulli.